GENOVA. Il Giro dell’Acquedotto di Genova è una corsa che non può mancare nel curriculum del podista ligure. Giunta alla sua trentanovesima edizione, questa bellissima manifestazione si può certamente definire una classica visto il suo blasone ma soprattutto la sua storia gloriosa iniziata negli anni 80 grazie all’iniziativa, all’entusiasmo e alla passione di alcuni volontari dell’ Associazione Giovani Amici Uniti dell’Alta Val Bisagno.
Il tema era quello di valorizzare l’antico tracciato dell’Acquedotto storico di Genova con l’organizzazione di una gara podistica e di una camminata ludico motoria: l’idea è stata premiata e la rassegna podistica ha riscosso negli anni un successo sempre crescente.
Sospesa per due anni a causa della pandemia , quest’anno la manifestazione è ripartita sia pure con chilometraggio ridotto a causa della peste suina che ha contagiato gli ungulati che vivono nei boschi dove “passa” appunto l’Acquedotto: da 10 Km è stata ridimensionata a 5.
Gli organizzatori quindi hanno optato per un anello di 2,5 chilometri da ripetersi due volte: un percorso disegnato attorno alla frazione di Prato, velenoso e duro caratterizzato da viottoli stretti , salite brevi ma insidiose e scalinate con forte pendenza. Gara quindi adatta a passisti scalatori ma anche a famiglie ( nella versione ludico motoria) in cerca di un suggestivo itinerario da percorrere a piedi con la filosofia della passeggiata lenta e a contatto con la natura.
Bilancio positivo anche per la truppa giallonera presente a Genova, formata dal Vicepresidente Andrea Giumelli, dal Segretario Riccardo Romano e da chi vi scrive.
“Gara divertente e breve – ha detto Riccardo – una manifestazione ben riuscita che meritava di essere onorata con una trasferta a Genova nemmeno troppo complicata.”
Buona l’organizzazione con percorso ben presidiato dalle staffette dei volontari ed un ricco pacco gara alimentare.
Ora l’appuntamento è per l’edizione numero 40, sperando che i cinghiali se la passino meglio….
Ad maiora
Manuel Cecchinelli