Salve. Oggi più che resoconti di gare corse e prestazioni dei vari atleti arcigni,che comunque scopro sempre più bravi, che si sono cimentati ieri nel giorno in cui si celebra la festività di S. Francesco di Paola (1416-1507),il parente più povero di quello di Assisi, fondatore dell’ordine dei minimi) il mio 3° articolo o “resoconto” (ultimamente ho poco altro da fare) vuole essere spazio per mie riflessioni e ringraziamenti per tutta la famiglia arcigna.
Premesso che sto iniziando a conoscerVi meglio e personalmente, per quello che è possibile frequentando il mercoledi il Montagna, qualche riunione serale (il prossimo a base di nduja calabrese) e cercando di associare il contenuto delle chat a visi reali durante le varie gare domenicali; inoltre messa da parte qualche parziale riserva su alcuni di Voi (non conoscendovi!), più che altro dovuta a sensazioni frettolose e “a pelle”,anche se magari ci sta il più o meno simpatico, posso sostanzialmente affermare dopo i primi tre mesi di attività insieme a Voi arcigni che:
- siamo una grande fraternità (più che gruppo), reminiscenzaanche di mie esperienze trascorse nella gi.fra. (gioventù francescana); sto vedendo infatti che molti di voi siete impegnati nel sociale o in iniziative meritevoli, mentre tanti altri si prestano (costantemente ma volentieri) a svolgere attività di organizzazione e diservizio per la crescita ed il bene di tutta la famiglia arcigna (magari tanti altri si potrebbero aggiungere!) a costo anche di sacrificare la principale attività domenicale (running) o del tempo libero durante la settimana;
- siamo una banda di “folli” eh si proprio come dice di essere il mio amico cosentino ma trapiantato “pisano” Michele (ho ancora a disposizione le ultime 4 copie del suo libro, se qualcuno vuole), amanti di questo sport (ma per alcuni non solo); infatti per tutte le cose che mi state raccontando (aneddoti, storie, falsi miti e “cinghialate varie”)o a cui sto man mano assistendo di persona (vero Tigre?) testimonia l’alto tasso di “malattia” raggiunto da molti;
- questo è uno sport dove il sacrificio alla fine paga e l’”Impresa” resta per sempre scolpita nel cuore; di questo ne ho avuta ulteriore conferma ieri non tanto nel correre ma nell’assistere come spettatore (tifoso ed interessato) all’arrivo degli atleti dello Schiacchetraila Monterosso; alcuni direi molto provati (vero Fabrizio?) mentre altri più freschi e rilassati (vero Bruno?), ma felici di avercela fatta, di aver superato le difficoltà e vinto la sfida! E così, come già mi era successo in occasione della consegna dei premi relativi al 2016 di inizio anno, ritengo di aver fatto nuovamente il pieno di stimoli per proseguire ed intensificare gli sforzi personali e migliorare la resa agonistica (che poi visti i miei tempi non dovrebbe essere così complicato).
Alla fine poi (forse) scoprirò di voler fare il giornalista. Buone corse.
arcigno Donato (e) Basta